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    Nell'Allegato II del D.L.vo 36/2003, relativo ai piani di sorveglianza e controllo, al punto 5.4 è precisato che " deve essere previsto un monitoraggio delle emissioni gassose, convogliate e diffuse, della discarica stessa, in grado di individuare anche eventuali fughe di gas esterne al corpo della discarica". Il fenomeno di produzione del biogas, dovuto alla fermentazione della frazione organica residuale dei rifiuti smaltiti in discarica, causa una leggera sovrapressione, ne consegue che una volta saturati gli interstizi alveolari dei rifiuti, il gas tende a fuoriuscire, a questo punto, in carenza di un sistema di captazione, l'emissione di biogas dalla superficie esposta corrisponde alla produzione specifica della discarica. La logica espressa considera il fatto che l'unica interfaccia di emissione verso l'esterno della discarica è quella superiore, quindi accessibile, poiché le rimanenti superfici sono confinate da strati impermeabili naturali ed artificiali. A contrasto della diffusione incontrollata di biogas verso l'atmosfera viene normalmente realizzato un sistema di estrazione che ha la funzione di captare i biogas prima che questi possano raggiungere i limiti esterni della discarica. Spesso i gas estratti sono destinati alla trasformazione in energia elettrica per mezzo di gruppi elettrogeni endotermici. In alternativa al sistema di recupero energetico è previsto per Legge un sistema di combustione (torcia) in grado di ossidare il biogas non trattato dai motori. La capacità di trattamento rappresentata dai gruppi elettrogeni e dalla torcia consente di trasformare le emissioni, altrimenti "diffuse", in emissioni "convogliate" di minor impatto ambientale poiché ossidate. Nella valutazione delle emissioni convogliate occorre considerare che il biogas è composto generalmente da metano e da anidride carbonica. Gli impianti di trattamento del biogas, sia per termo-distruzione che per trasformazione energetica (motori endotermici), sono basati sull'ossidazione del metano mediante combustione, ne consegue una trasformazione del metano in anidride carbonica e vapore acqueo. Lo scopo delle indagini proposte è quindi quello di valutare ed identificare localmente le emissioni diffuse "residue" dal bilancio tra la esalazione totale di biogas ed i volumi captati e trattati dall'impianto in esercizio. Le emissioni diffuse di biogas causano due principali tipi di impatto sull'ambiente circostante: • Le emissioni diffuse in atmosfera sono costituite per la maggior parte da gas GHG ad effetto serra (metano ed anidride carbonica) e pertanto la loro dispersione contribuisce al peggioramento della condizione di surriscaldamento del nostro pianeta; • Le emissioni di biogas (metano ed anidride carbonica) possono trascinare limitate concentrazioni di altri gas (idrogeno solforato, ammoniaca, mercaptani ed altri) fastidiosi specialmente per gli odori; Valutazione delle emissioni diffuse di biogas E' importante valutare le emissioni diffuse di biogas da una discarica in modo di ottimizzare l'azione di captazione delle stesse riducendo quindi gli impatti descritti. La valutazione delle emissione diffuse dovrebbe essere in grado di: Definire i quantitativi dei gas emessi; Valutare la localizzazione differita delle emissioni. Per la valutazione delle emissioni diffuse possono essere utilizzate tre diverse procedure indicate dalla Normativa Europea: Misura, Calcolo, Stima. Il D.Lgs. 36/03 (Disciplinare discariche) prevede all'allegato 2, punto 5.4 (piano di sorveglianza e controllo) un monitoraggio delle emissioni diffuse. Ne consegue che una misura del biogas emesso è già prevista nella Normativa che regola la gestione delle discarica. Le misure delle emissioni diffuse di biogas da una discarica devono essere regolamentate da un preciso protocollo ed essere eseguite da tecnici esperti del settore delle discariche, così come viene definito dalle linee guida dell'APAT. Il personale incaricato deve infatti ben conoscere come il biogas viene prodotto, dove può essere più facilmente esalato al fine da impostare una rete di punti di acquisizione sufficientemente rappresentativa della realtà. Devono inoltre essere note le condizioni al contorno che influiscono sul fenomeno di emissione per evitare che queste non causino alterazioni tali da rendere poco precisa l'azione di misura. Ne consegue che il servizio di misura delle emissioni diffuse non può essere considerato come una comune analisi di laboratorio ma deve essere principalmente una indagine conoscitiva sul comportamento della superficie della discarica.